sabato 20 giugno 2015

Fumetti che consigilo 3

Bentornati, giovani, ai nostri consigli fumettistici. Prima di andare ad incominciare, vi rimando agli arretrati, che trovate qui e qui

Il gioco di Milo Manara



Un giorno, tempo permettendo, vorrei dedicare un intero post al grande Manara, ma nel frattempo vi consiglio il suo bollentissimo graphic novel intitolato "Il gioco". Cominciato negli anni 80, ha visto la sua conclusione solo nel 2001; agli albori della sua serializzazione, riscosse immediatamente numerosi consensi e divenne talmente famoso, da convincere alcuni produttori a farne anche una trasposizione cinematografica... con risultati abbastanza discutibili. Fortunatamente il fumetto è di ben altra pasta e vede le avventure di un vero e proprio troione dell'alta società, Claudia, giornalista televisiva, moglie di un noto senatore. Nel primo volume viene lasciato intendere che la donna fosse stata rapita da un viscido ammiratore, il dottor Fez, che sembrava avesse impiantato nella sua corteccia cerebrale un macchinario in grado di portare al massimo l'eccitazione sessuale, mediante un telecomando a distanza, trasformandola così in un'assatanata lussuriosa. Si scopre in seguito che Claudia non ha subito alcun intervento da parte di Fez, e le sue voglie scatenate fanno semplicemente parte della sua personalità borderline, causate da un condizionamento psicologico legato al telecomando a distanza. Via via che la storia procede, i toni si fanno più cupi, abbandonando la comicità che in qualche modo aveva contraddistinto i primi due volumi, mettendo in luce il degrado politico e commerciale riscontrabile nella nostra società. I disegni sono bellissimi, e, come al solito, le donne del maestro Manara sono bonissime e sensualissime; la storia, inoltre, è ben strutturata e pruriginosa al punto giusto, non lasciando praticamente nulla all'immaginazione.
Una piccola curiosità: ricordate la canzone di D'Alessio (sic), Miele? Beh, è ispirata ad un personaggio che compare sulle pagine de "Il gioco", tant'è che il video era un cartoon disegnato dallo stesso Manara.  

Black Jack



Kuro Hazama è un geniale medico senza licenza, in grado di effettuare abilmente qualsiasi intervento, dietro ovviamente compensi elevatissimi. Per nascondere la sua identità, Hazama ha assunto lo pseudonimo di Black Jack, vivendo in un piccolo casolare fuori città, in compagnia della sua assistente Pinoko (che è nata da una ciste... o meglio da una teratogenesi).
Quasi come un pirata contemporaneo, Black Jack veste sempre di nero e ha sul volto delle vistose cicatrici, dovute ad un intervento ricostruttivo avvenuto in giovane età. Nascosto dietro una maschera di finto cinismo e di apparente avidità, Hazama è in realtà estremamente altruista e generoso, pronto ad aiutare chi ne ha davvero bisogno. Il dio del manga, Osamu Tezuka, creò questo personaggio basandosi sulle sue esperienze mediche (infatti Tezuka era laureato in medicina, ed era anche autorizzato ad operare, essendo a tutti gli effetti in possesso di una legale licenza), ma usò Black Jack per denunciare la malasanità e il degrado di una società che non lascia più spazio ai buoni sentimenti, ma che si è venduta al consumismo più spietato. Black Jack è una vera icona in Giappone, venendo citato un po' ovunque (dai serial agli altri manga), e che vanta addirittura una "collaborazione" con una altro noto medico: Gregory House! Infatti, per sponsorizzare la quarta stagione di House nel sol levante, venne creato appositamente un cortometraggio, montando sequenze degli anime di Black Jack, con alcuni spezzoni del serial Fox, dando così l'illusione che i due medici stessero in effetti interagendo tra loro. Il risultato, devo dirlo, è delirante! Lo trovate sotto!

  

5° Generazione



Un fumetto cinese per gli amanti dei combattimenti e le massime Zen.
La trama segue le vicende di due amici, Tigre e Drago, massimi esperti di Kun Fu (il primo addestrato dal nonno all'antica arte, il secondo facente uso di tecnologia avanzata per potenziare le proprie abilità), che si troveranno a scontrarsi, messi l'uno di fronte all'altro da manipolazioni politiche e dall'amore per la stessa donna. La storia è ambientata in un futuro distopico, in cui gli uomini di potere primeggiano attraverso tornei all'ultimo sangue, mettendo in luce, dietro la scintillante crosta, una civiltà non così evoluta, ma anzi sanguinaria e militarista. Il disegno è estremamente curato e colorato sapientemente, e la storia è ben narrata, anche se, come tutti i fumetti cinesi che ho avuto modo di leggere, risulta forse eccessivamente didascalico. Da recuperare.

Il corvo



Sono convinto che la metà di voi, sebbene abbia visto il film, in cui perse la vita Brandon Lee, non si sia mai avvicinato al bellissimo fumetto di James O'Barr, e questo è un vero peccato. La commistione d'immagini create dall'autore alimenta un'atmosfera malinconica e rarefatta, dove è pulsante l'agonia e il disagio dello psicolabile protagonista, Eric, invincibile vendicatore tornato dall'aldilà, per fare i conti con i propri aguzzini rei di aver ucciso anche la sua amata. Per un'analisi maggiore sul fumetto di O'Barr, vi rimando ad un post che scrissi un po' di tempo fa qui


La folle del sacro cuore




Jodorowsky è un fottuto genio, e dopo averci deliziato con i suoi capolavori cinematografici, si è dato anche al fumetto. "La folle del sacro cuore" è un piccolo capolavoro, magnificamente illustrato dal compianto maestro Moebius. La storia narra le tragicomiche avventure di Alain Mangel, un attempato professore della Sorbona, che da tempo ha smesso di pensare al sesso, imponendosi una mistica castità (tramutatasi poi in un'impotenza psichica). Una sua studentessa, la folle Elizabeth, risveglierà in lui il demone della lussuria, coinvolgendolo anche in peripezie incredibili, al limite del grottesco: rocambolesche fughe da ospedali psichiatrici, rapimenti da parte di narcotrafficanti colombiani e trip psichedelici intrisi di mistici messaggi. Questi eventi porteranno Alain ad essere sempre più combattuto tra la sua ragione e il suo alter-ego, una sorta di demonio che di tanto in tanto dialoga con lui, tentandolo con azioni sconsiderate e lussuriose (in cui finirà persino per essere sodomizzato). Eppure, alla fine, Alain, troverà realmente sé stesso. Un classico che non può mancare se siete dei collezionisti e amanti del buon fumetto!

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